Il Convento venne ubicato su un terreno di tre tomoli di estensione: il che faceva capire che l'opera doveva essere veramente grandiosa: e così fu! Sviluppato su tre piani, nel primo comparve il 1° chiostro adornato da sedici colonne quadre, di pietra viva. Nel mezzo la cisterna nell'imboccatura della quale quattro bastoni di ferro all'uso di attingere l'acqua. Vennero ricavate pure due camere grandi, oltre le varie officine dei Religiosi con la cucina, il refettorio, la canova. Nel secondo piano, e proprio sulla gradinata che sale pure al terzo piano, diverse stanze per dormire ed alcune per deposito viveri. Nel terzo piano altre ventisette stanze e la biblioteca. In tutto il locale conventuale, prevedeva quarantasei stanze, due giardini, ricchi di ogni sorta di frutti.
L'attività del Convento venne soppressa con il Governo Napoleonico, durante l'Occupazione Militare Francese del Regno di Napoli negli anni 1806-1815.
Negli anni seguenti si cercò in tutti i modi di ripristinare il convento ma nel frattempo lo stesso era stato adibito a Caserma della Gendarmeria e il giardino era stato venduto.
Solo alla fine del 1800 il Convento, divenuto ormai un bene di proprietà del comune fu acquistato dal signor Michele Tardio ed adibito ad abitazione.